Ogni sabato mattina al Centro di Riabilitazione nel distretto di Xicheng di Pechino un vivace gruppetto di 6 bambini si ritrova e, con la guida della psicomotricista di Our Family China, gioca insieme.

OVCI è sostenitrice attiva del progetto formativo ed Elena, terapista nella neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE), partecipa ad alcune sessioni di gioco in qualità di supervisore.

I bambini hanno tutti circa 6 anni, 3 di loro sono ancora alla Scuola dell’Infanzia e gli altri 3 hanno già iniziato la Scuola Primaria.

“Oggi faremo il gioco della casa!”, ha esclamato la psicomotricista. I bambini si sono guardati tra di loro, curiosi ed entusiasti. Con pazienza, hanno ascoltato le regole del gioco e, dopo un breve momento di silenziosa riflessione, si sono radunati in cerchio ed hanno cominciato a darsi da fare per comunicare tra di loro e organizzare l’apertura del cantiere.

La prova ha consistito nel costruire gli spazi tipici di un’abitazione domestica, con una cucina, separata dal bagno e dalla stanza da letto, lasciando spazio alla creatività del gruppo, ma senza dimenticare le funzionalità specifiche di ogni spazio.

I bambini si sono orchestrati naturalmente, facendo emergere le potenzialità di ogni membro e creando una vera e propria squadra.

Questo gioco ha permesso ad ogni bambino di esprimere in modo spontaneo le attività in cui è più bravo e questo porta con sé degli effetti positivi sulla sua autostima. Il bambino compie delle esperienze che lo portano ad acquisire maggiore sicurezza nelle proprie azioni e, sperimentando sempre più situazioni, acquisisce sempre maggiore confidenza.

Durante i primi incontri, uno di loro, entrato nella stanza della terapia, ha voltato le spalle al gruppo e ha trascorso la maggior parte del tempo rivolto verso il muro, in un angolo, intimorito di interagire e sbagliare.

Già dopo pochi incontri, la sua motivazione è cresciuta, al punto da essere spinto a partecipare attivamente alle attività del gruppo. Questo ci fa molto pensare.
Questi bambini, nel loro contesto scolastico di riferimento, spesso vivono delle situazioni problematiche, è probabile che non godano di un alto grado di inclusione e che le attività a cui viene loro richiesto di partecipare non siano adatte. Per queste ragioni i bambini spesso si sono trovati impreparati e, quindi, spaventati.


Noi possiamo favorirli in diversi modi. Qui a Pechino, OVCI la Nostra Famiglia insieme al partner locale Womende Jiayuan, ha creato un gruppo misto, in cui bambini con disabilità giocano insieme ai “piccoli volontari”, un gruppo di bambini che include familiari, conoscenti o coetanei che si uniscono alle nostre attività.

In effetti, in questo processo graduale di nuovi adattamenti, un ruolo importante è giocato dall’inserimento nel gruppo di una piccola volontaria. La nostra piccola volontaria ha 3 anni ed è entusiasta di trascorrere il proprio tempo giocando con un gruppo di bambini con bisogni speciali.
Presto si è guadagnata la fiducia dei suoi compagni e dà loro sempre molti input. Da lei, infatti, nascono molte idee, dalle quali gli altri bambini prendono spunto e rielaborano o imitano. La piccola volontaria si presenta come la garante della cooperazione all’interno del gruppo e guida nell’organizzazione di ruoli e mansioni.

Questa breve testimonianza ci racconta che l’inclusione di persone con disabilità in contesti misti, ma adatti alle loro possibilità, è un grande strumento di supporto alla crescita e allo sviluppo delle loro potenzialità. Infatti, in questo gruppo di bambini si creano le stesse dinamiche che si creano all’interno di gruppi di bambini in tutto il mondo.

I bambini giocano, si fanno dispetti, a turno riprendono il compagno che compie un’azione scorretta, si incolpano e si perdonano.

Attraverso queste dinamiche di gioco, i bambini non soltanto si divertono, ma imparano a socializzare, comunicare, rispettare le regole e cooperare.

Cina Impegno formativoI bambini hanno costruito una meravigliosa casetta, all’interno della quale hanno utilizzato un materassino a rappresentazione del tavolo. Allo scoccare di mezzogiorno, si sono riuniti attorno al tavolo: qualcuno ha preso i piatti, qualcuno le bacchette e qualcun altro un foglio per le ordinazioni. Come da consuetudine nella cultura cinese, hanno selezionato una pietanza da asporto, e insieme hanno atteso l’arrivo della Hotpot. Hanno simulato un pasto in modo conviviale e infine hanno messo in ordine la loro casa!

Tanti pensano che il contrario di “gioco” sia “serio”, invece il contrario di “gioco” è “reale”.
All’interno delle dinamiche di gioco, il bambino sperimenta tutte le regole sociali, di comportamento, di ragionamento e di movimento che ritroverà nella vita reale di tutti i giorni.

Per il bambino, lo spazio terapeutico e psicomotorio è l’ambiente protetto in cui imparare divertendosi.

Celestina Tremolada, Responsabile tecnica del Centro di Valutazione e Guida di Pechino 

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