Pubblichiamo di seguito uno stralcio dello scritto di Silvia Bonanomi al suo rientro in Italia. Per leggere l'articolo intero pubblicato sul Notiziario La Nostra Famiglia clicca qui.
L’avventura della mia famiglia in Sudan inizia con una domanda fatta quasi per scherzo a Cinzia Ballerini, la referente dell'Ufficio Comunicazione di OVCI. Al termine di una riunione conclusasi ormai a sera, in un pomeriggio di fine inverno del 2015, ho chiesto se OVCI avesse bisogno di un Capo progetto, così, da qualche parte. All’epoca il mio bambino maggiore aveva quattro anni e mezzo e il piccolo uno e mezzo. Sebbene tornare a lavorare all’estero era una prospettiva che affascinava sia me che mio marito Wael, non ci avevamo pensato troppo seriamente, visto che i bambini erano ancora piccoli.
La risposta di Cinzia arrivò immediata e nemmeno troppo per scherzo: si stava aprendo una posizione per il Sudan che, essendo un Paese di lingua araba ed essendo io sposata con un Palestinese, sembrava l’ideale. A sera ne parlai subito con mio marito Wael e la risposta fu "Perché no?". Cinque mesi dopo arrivavamo in Sudan. Conoscevo il Paese perché ci avevo già lavorato nel 2005, ma la prospettiva di arrivare con la famiglia e per un impegno di Rappresentante Paese riempiva di novità e aspettativa l’intera esperienza.
Oggi a distanza di quasi sei anni e dopo aver concluso da breve tempo l’esperienza con OVCI è tempo di bilanci. Che cosa porteremo di questa esperienza come famiglia?
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Sicuramente quello che maggiormente porteremo con noi è il valore dell’accoglienza che i sudanesi ci hanno insegnato e che l’esperienza di lavoro e di vita in comune in OVCI ha rafforzato in noi ogni singolo giorno di questi sei meravigliosi anni.
Penso che sia il regalo più bello che potessimo fare ai nostri figli e siamo molto riconoscenti al Sudan e ad OVCI per averci regalato questa splendida opportunità.
Silvia Bonanomi – già Rappresentante Paese per OVCI in Sudan