Durante la prima settimana di agosto si è svolta a Lisbona la Giornata Mondiale della Gioventù, a cui hanno partecipato più di un milione di giovani provenienti da tutto il mondo, tra cui Massimo, nostro collaboratore per la sede in Ecuador:
Definire la GMG come una semplice "esperienza", è fin troppo semplicistico. La GMG è vivere la fede ad un livello diverso e particolare. E' vivere la fede in pienezza, in pellegrinaggio con gruppi di persone che sono accomunati tutti dalla stessa cosa: la fede in Dio, e con un obiettivo comune: incontrare il papa!
E' vivere da veri fratelli, tutti figli dello stesso Padre.
Nel nostro contesto attuale ogni giorno, guardando i più giovani, la fede sembra che venga vissuta in maniera molto riduttiva. Sembra quasi che l'importanza di Dio nelle nostre vite stia scomparendo. Può essere colpa delle tante incertezze che si vivono quotidianamente, delle regole sociali che sembrano sempre più spingerci verso uno standard comune incentrato sul denaro e sul possesso di oggetti. Può essere colpa del forte senso di abbandono che viviamo noi giovani, soprattutto quando facciamo fatica a pensare a un futuro, che è sempre più incerto, che ci fa quasi paura, costringendoci a rimandare molte delle nostre scelte, se non ad abbandonarle del tutto.
Eppure, vivendO la GMG, posso testimoniare che questo non è del tutto vero. I giovani potranno anche vivere un periodo pieno di insicurezze, ma non hanno paura di amare Dio, e la GMG ne è la prova. Più di un milione di persone hanno viaggiato ore o addirittura giorni, arrivando anche da paesi più lontani. Hanno camminato per ore, dormito per terra, qualcuno anche nel fango. Hanno sacrificato le comodità a cui erano abituati, qualcuno si è sentito male per il caldo, ma nonostante questo si è rialzato e ha continuato il suo cammino. Tutto questo non è immagine di una fede incerta, ma è esempio vero e vivo che la fede è ancora molto importante per noi giovani, e che nonostante tutto non viene soffocata dalle tante incertezze della vita.
Il papa, durante la veglia serale, ha detto a noi giovani di non avere paura, "¡No tengan miedo!".
Quanto si può davvero essere rassicurante che qualcuno, in un momento di sconforto, ci dica queste parole. A qualcuno potrebbero sembrare parole ovvie, che sminuiscono i nostri problemi. Dal mio punto di vista, invece, quelle parole sono un modo per svegliarci, senza lasciarci nei nostri problemi, senza abbandonarci alla disperazione, ma che ci spronano a continuare con le nostre decisioni, a portare avanti i nostri desideri, senza avere paura, senza abbandonare tutto, senza fermarci nella zona confort.
Andare avanti senza paura.
E quando incontriamo qualcuno in difficoltà bisogna aiutarlo. Il papa ha detto che "l'unico momento in cui una persona può guardare dall'alto verso il basso un'altra, è solo per tendergli la mano ed aiutarla a rialzarsi". Quanto c'è di vero in queste parole così semplici, ma piene di significato. Spesso ci sentiamo "guardati dall'alto in basso", ci sentiamo giudicati e criticati, incompresi e sottovalutati. Del nostro sconforto e dei nostri dispiaceri qualcuno si rallegra, e a volte vorremmo davvero che qualcun altro ci tenda una mano, ci capisca, ci aiuti a rialzarci dicendoci "non avere paura".
E ancora, come detto da papa durante l'omelia della S. Messa di domenica, prima della conclusione della GMG, siamo inviatati a "risplendere". Siamo invitati ad essere punto di riferimento per l'altro. Un faro nella notte, una stella che brilla e indica la strada. Non salvatori, non onnipotenti, ma esempio per l'altro, aiuto nei momenti di sconforto, mano tesa per rialzarsi, persona che non giudica, persona che ama.
La GMG, quindi, non è stata solo "un'esperienza", è stata qualcosa di più. Non è stata una soluzione ai problemi che vivono i giovani, non è stata una vacanza... ma è stato un cammino che ci ha indicato che una via alternativa alla paura esiste, che siamo importanti e che Dio ci ama tutti così come siamo, ciascuno con le proprie debolezze e fragilità.
Massimo Emanuele Rubino, consulente di progetto per OVCI Ecuador