Mentre scrivo queste righe cerco di soffermarmi su le cose più positive che questa esperienza mi sta lasciando e che ho avuto occasione di scoprire grazie a questo breve viaggio alla scoperta del Marocco, della sua gente, dei suoi ritmi e della sua cultura.
È stato un percorso impegnativo, che ho cercato di vivere con leggerezza, ottimismo e un pelo di “incoscienza”, affidandomi in primis a chi aveva più esperienza di me, ma vivendo questa esperienza secondo i miei parametri e secondo i valori che mi accompagnano in questo momento della vita. Sono partita cercando di non avere aspettative lasciandomi sorprendere dalle diversità, sospendendo il giudizio e vivendo in semplicità seguendo i ritmi del popolo e del paese, e dei bambini e ragazzi che ho avuto la possibilità di incontrare.
È stata per me una grandissima possibilità per conoscere un’altra cultura, un altro popolo, ma soprattutto me stessa, per mettermi in gioco e per mettermi a servizio degli altri in modo diverso, cercando di adeguarmi alla vita del paese, non solo nei momenti in cui stavamo all’orfanotrofio, ma anche nei momenti liberi, trovando contatto con la gente del posto, che ci ha accolto con gioia e affetto facendoci sentire parte di quel mondo. L’incontro con questo mondo è stato più grande e sorprendente di quanto avessi immaginato. Per questo desidero che dentro di me ci sia sempre un pezzo di Marocco: della loro semplicità, dei tempi lunghi e distesi, di vite semplici e dignitose che mi hanno arricchito, molto più di quanto potessi immaginare.
Voglio lasciarmi cullare dai ricordi e dai momenti vissuti in orfanotrofio insieme ai bambini, ai ragazzi e ai miei compagni di viaggio, oltre che alle nurse, vissuti nella leggerezza e nell’ottimismo, per cercare di lasciargli un ricordo positivo. Li abbiamo animati, e portati a fare esperienze per noi semplicissime, ma che loro con felicità contagiosa, hanno trasformato in momenti indelebili e indimenticabili.
In questi momenti ho compreso che l’amore non ha bisogno di un linguaggio comune per essere trasmesso ma a volte basta vivere esperienze comuni insieme con lo stesso spirito e con la stessa gioia, condividendo la quotidianità.
Non credo di poter testimoniare oltre perché non si può testimoniare la semplicità delle persone che ho incontrato e la gioia nel fare esperienze per noi scontate che però lì lasciano un segno indelebile.
Ilde Castelletti, volontaria