Quello di luglio 2023 è un mese che ricorderò per tutta la vita, che custodirò e che racconterò.
Per cercare di riassumere e dare ordine a questo mese di esperienza vorrei concentrarmi su queste tre parole:
- Lugares
- Pessoas
- Emoçãos
- Lugares significa luoghi.
Subito mi viene in mente la Foresta Amazzonica: una concentrazione di verde, alberi enormi, cinguettii, silenzi o fortissimi rumori del motore delle barche che sfrecciano sul Rio. Penso ai diversi bairros visti: penso ad Elesbão con le sue case simili a palafitte; al Bairro do Ambrósio con alcune case molto colorate, altre più piccole e malconce, con cani e gatti sulle stradine costituite da assi di legno che collegano le varie abitazioni; penso al Bairro Jardim de Deus con le antiche rotaie del treno merci che trasportava manganese e con molte abitazioni costruite senza permesso (le cosidette invasioni); penso alla casa di Janette, un'oasi nel verde con una flora e fauna da brividi; ancora penso al Bairro Caesinha con piccole abitazioni tra palme altissime, con un campo da pallavolo sempre occupato da ragazzi e uno spiazzo in cui i bambini si radunano per giocare. Penso a Casa da Hospitalidade, Casa Betania e Abrigo Padre Luigi, diverse realtà sociali in cui ci si prende cura, secondo metodi e strategie applicate in base alle capacità sia economiche che professionali, di chi sarebbe escluso dalla società; penso a Curiaú, al mio primo bagno nel Rio e al tanto desiderato tramonto e ancora all'Ilha de Santana con la tipologia di albero più longevo al mondo. Penso alla Igreja de São Pio, nel cui giardino ogni giorno infrasettimanale passo la mattinata con as crianças e i volontari del posto, addobbato e pulito nei primi giorni di nostra permanenza per renderlo più accogliente e a misura di bambino.
Penso ancora ad un'infinità di posti visti ed esplorati, così diversi da quelli a cui siamo abituati e mi chiedo come sarebbe stato nascere e vivere in luoghi del genere, con, da un lato, una bellezza naturale tanto grande e, dall'altro, un'evidente povertà rispetto ai nostri standard di vita.
- Pessoas significa persone.
La parte preponderante e più preziosa di questa esperienza è proprio legata al lato umano. Alle tantissime persone che abbiamo conosciuto, comunicando in un modo o nell'altro: prima con gesti e sorrisi, poi, con "uma mistura" di italiano e portoghese.
Penso alle Piccole Apostole della Carità che ci hanno ospitate e accompagnate, in particolare penso a Geanny, a Jaci e a Lucia, la cui presenza sia nella Colonia che fuori è sempre una boccata d'aria fresca in tutto questo caldo tropicale. Penso ai volontari con cui abbiamo legato molto: alle nostre giornate com as crianças, ai nostri confronti accesi sulle strategie educative migliori da impostare, ai loro abbracci, alle loro risate, alle litigate iniziali su quanto sia inconcepibile vedere l'açai come proprio piatto preferito e dopo tre settimane mangiarne ciotole intere!
All'energia e coinvolgimento di alcuni, alla riservatezza e timidezza di altri, alle nostre cene a base di pasta e "pizza" brasiliana, alle partite ad Uno e al supporto e comprensione specialmente sulla parte linguistica.
Penso a Jamaira, al suo sorriso contagioso e a quanto stare con lei renda le giornate più felici; penso a Sofi e Deb, le mie irmãs, con cui si è instaurata fin da subito intesa, comprensione, confronto, conforto e tante risate. Penso a Janete e alle sue grida in mezzo ad una natura mozzafiato, cercando il suo pappagallo; alla signora Socorro che ci accompagna in un bairro pericoloso della città e all'incontro con una signora di 108 anni, parlando di cosa fosse per lei la felicità; penso a Jacqueline e all'energia che porta nel quartiere di Caesinha facendo sì che i bambini giochino e possano essere davvero bambini. Penso ad Alisson, il bambino che ho conosciuto nella Casa da Hospitalidade, al solletico e al suo sorriso che è rimasto indelebile dopo una sola mattinata. Penso a donna Firmina e Juaré che ci accolgono nella loro casa nell'interior, in una delle esperienze più impattanti della mia vita.
Ma soprattutto penso ai bambini, as crianças, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere per più tempo, come i bambini della Colônia de Férias, o i bambini con cui abbiamo passato una parte del giorno nei nostri passeios per conoscere il territorio.
Penso a Oliver, a Jonathan e a João che hanno alle spalle una situazione familiare molto complessa e a come avvicinarsi a loro, insistere con tenerezza ed incoraggiarli a giocare, rinforzarli sulle loro competenze, essere disponibile a ricambiare i loro forti abbracci spontanei, stargli accanto sulle attività che non vorrebbero fare, dare loro un abbraccio quando si perdono, uno sguardo quando si è lontani, saltare insieme la corda o ballare insieme "La danza della panza" fino alla nausea... è tutto molto prezioso. Penso a Pietra e a come, all'inizio della Colonia, mi guardava come se io fossi un alieno perché non mi capiva e ad ora, che mi cerca quando necessita supporto perché con gli altri bambini della sua squadra c'è qualcosa che non va. Penso a Kauani e a Kaué con la loro energia irrefrenabile e a quanto abbiano bisogno di un gesto affettuoso; penso ad Alicia quando mangia l'açai; ad Ayla, alla sua timidezza che si trasforma in carica appena balliamo "Waka Waka"; penso ad Adriano e al suo mettersi in gioco in ogni momento, dai giochi di competizione alla preghiera prima del pasto.
Insomma, penso a tutti quei bambini che sicuramente rimarranno impressi nella mia memoria, a quei bambini che hanno alle spalle delle storie complesse. Inizialmente, per questi bambini, pensi a tutte le strategie possibili per poterli "salvare" ad ogni costo dalla loro condizione. Vorresti che avessero più possibilità tra cui scegliere, vorresti far capire che non è tutto o bianco o nero, che la loro storia non li definisce, né li condanna, ma contribuisce a formare la loro persona. E stai male nel constatare che salvarli non è possibile e allora ritorni a ragionare più lucidamente e grazie al confronto capisci che ciò che davvero ha valore e l'attitudine più sana da assumere sia quella di sfruttare al massimo il momento della Colonia per giocare, ballare, abbracciare, ridere, sostenere e supportare. E ancora per dare valore, porre attenzione, non sottovalutare e sorridere. Ai bambini che ho incontrato in questo mese basta poco: li custodirò per sempre nel mio cuore.
- Emoçãos significa emozioni.
Os lugares e as pessoas si possono unire in questa parola: emoçao.
Le emozioni vissute sono molte, variegate, a volte difficili da comprendere, da accettare e da digerire. Altre volte le emozioni provate sono forti, travolgenti e tutte da vivere. A volte queste emozioni sono legate alla visione di paesaggi, indescrivibili se non vissuti in prima persona; altre volte legate alla semplicità dei momenti, dalle risate autentiche e spontanee in molte situazioni ai pianti soffocati per tutta la giornata, condivisi ed approfonditi tra compagne di viaggio quando si è a casa; agli abbracci, quelli veri, che un po' ti stritolano ma che ti riempiono il cuore.
A volte le emozioni sono legate allo stupore che si sente nel constatare che davvero è sufficiente un pallone o una corda per saltare e del tempo insieme per vivere momenti di serenità sia per il bambino che per sé.
"Com emoçao" recita una parte dell'inno della mia squadra del cuore della Colonia (amarelo), com emoçao come certi momenti con i volontari.
Insomma, qui, a Fonte nova, i luoghi e le persone mi hanno portato a vivere delle emozioni che non dimenticherò mai.
È questo ciò che mi sento di scrivere del mio Brasile e di luglio 2023, un mese che ricorderò per tutta la vita, che custodirò e che racconterò.
Erika