Una scelta come quella di partire per il Sud Sudan non viene presa a cuor leggero. Penso alla mia ansia di partire verso un Paese disprezzato da molti, cooperanti inclusi. Penso alle pagine di sicurezza nazionali che sconsigliano i viaggi nel Paese e portano a farti pensare che la sicurezza del viaggiatore o della viaggiatrice sia costantemente compromessa. Fanno eccezione alcuni Youtuber che cercano di mostrare il bello di un Paese complesso come il Sud Sudan, come ad esempio Drew Binsky, travel blogger che ha completato il giro di tutti gli Stati del mondo. In uno di questi video Drew riesce a inquadrare persino l’ingresso del compound di Usratuna (il nome del compound dove OVCI opera in Sud Sudan). Grazie a OVCI e grazie anche a Drew ho ricalibrato le mie aspettative e ho deciso di partire per un’esperienza che si sarebbe rivelata la più complessa della mia vita.

La mia scelta di partire si inserisce in un contesto di formazione in itinere nell’amministrazione in progetti di cooperazione, iniziata – come molti – con un servizio civile di un anno (in Marocco), proseguita con la mia selezione tra 60 candidati per diventare volontario umanitario nel programma EU Aid Volunteer e il mio conseguente invio a Bologna prima e in Libano poi. Quando ho accettato di diventare Amministratore Paese per OVCI sapevo di non essere l’amministratore perfetto e sapevo che mi sarei dovuto confrontare con la vera realtà di fare amministrazione fuori dai manuali e dagli schemi. Sapevo anche che la mia curiosità verso l’amministrazione di progetto e la mia costante volontà di formazione mi avrebbe portato a imparare nuove competenze via via che la mia esperienza proseguiva. L’avventura come Amministratore Paese ha visto tre periodi molto diversi tra loro: un periodo iniziale, di formazione; un periodo intermedio, di implementazione; un periodo conclusivo, di finalizzazione.

mannaiIl periodo iniziale è stato il momento di apprendere uno schema amministrativo diverso rispetto agli schemi amministrativi applicati da me sino a quel momento, e questo apprendere si collocava in un periodo di convergenza tra la fine dell’esperienza di Fabio Palumbo, Amministratore Paese di OVCI per due anni e Rappresentante Paese per altri due anni, e il riassetto dell’ufficio amministrativo di Giuba.

Un apprendimento rapido e volto a far fronte alle esigenze dell’Organizzazione già alla fine del 2019.

 

 

Queste stesse esigenze mi hanno portato a implementare le mie conoscenze in un contesto amministrativo atipico ma funzionale, costantemente costellato di stimoli e sfide. Sfide date, ad esempio, dall’unione di più scadenze, dal confronto con i colleghi e soprattutto dall’emergere della pandemia di COVID-19. La pandemia ha inserito nella normale routine lavorativa fattori extra-lavorativi come la preoccupazione per persone geograficamente distanti, l’ansia rispetto alla funzionalità o meno dell’aeroporto e alla disponibilità o meno di voli, la paura di una destabilizzazione del Paese. Questi stessi fattori hanno però fatto emergere la vera volontà a affrontare le sfide e resistere a situazioni complesse. Si impara dalla resilienza dei sudsudanesi, che costantemente affrontano sfide molto più dure e complesse nella loro quotidianità ma che riescono continuamente a reinventarsi. Penso anche all’iperinflazione dell’estate 2020, che ha portato i lavoratori di Usratuna a perdere potere d’acquisto e che ha portato alla proposta mia e della rappresentante di OVCI Anna Bigatti di equalizzare il salario al precedente valore d’acquisto.

mannai2Dalla fine dell’estate 2020 ho iniziato la fase della finalizzazione, preparando il passaggio di consegne per l’attuale Amministratore Paese, Guido Bagnoli.

La difficoltà maggiore di questa fase è stato trasmettere tutto l’insieme di informazioni e dati imparati in un anno di quasi totale autoapprendimento rispetto alle prassi e regole amministrative di Usratuna a Giuba. L’ottima reattività di Guido alla sfida che gli si prospetta davanti mi porta a essere felice di aver lasciato l’amministrazione della missione di OVCI a Giuba in buone mani.

 

 

L’esperienza di Usratuna mi lascia tantissimo: dalla resistenza verso situazioni complicate, alla volontà di rimettermi in discussione, sino alla volontà di continuare a imparare. Devo a OVCI la mia volontà di non arrendermi alle sfide ma anzi di farne costantemente tesoro al fine di un miglioramento costante e duraturo nell’ambito della cooperazione internazionale. Grazie OVCI!

 

Matteo Mannai, amministrativo

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