Riflessioni sulla Chiusura del Progetto 4200 tra Risultati e Traguardi Raggiunti
Il progetto "Promotion of Access and Inclusion for Empowerment of People with Disability" a Juba, Sud Sudan, finanziato da CBM, si avvicina alla sua conclusione a dicembre 2024, avendo già raggiunto traguardi significativi grazie all’impegno collettivo di tutto il personale coinvolto. Le attività realizzate hanno avuto un impatto profondo sulle vite delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Negli ultimi mesi, sono state svolte diverse campagne di sensibilizzazione nelle comunità di Munuki, Kator e Juba Town, coinvolgendo centinaia di partecipanti (vedi foto 1). Questi incontri hanno creato spazi di dialogo e apprendimento, contribuendo a diffondere un messaggio di inclusione e solidarietà. Campagne simili sono state organizzate anche nelle scuole e alla radio, amplificando ulteriormente il messaggio e raggiungendo un pubblico vasto.
Tra gli ultimi risultati ottenuti, spicca l’istituzione di un gruppo di auto-aiuto per genitori di bambini con disabilità, in trattamento presso il centro di riabilitazione di Usratuna (foto 2). Grazie a questo gruppo, i genitori hanno avuto l'opportunità di confrontarsi su temi cruciali come salute, nutrizione, sostenibilità economica, igiene e diritti dei bambini con disabilità. Sotto la guida dello staff CBID, esperti in questi ambiti, hanno ricevuto anche beni materiali legati ai temi trattati, come ad esempio farina durante l'incontro dedicato alla nutrizione (foto 3). La partecipazione attiva dei genitori ha confermato il forte interesse per queste attività, che hanno fornito loro strumenti pratici per migliorare le proprie vite e quelle dei loro figli.
Nel campo della salute, il progetto continua a supportare le spese per interventi chirurgici in Uganda per bambini affetti da varie patologie. Tra agosto e settembre, otto bambini hanno beneficiato di operazioni salvavita grazie al progetto. Inoltre, attraverso il centro di riabilitazione di Usratuna e le visite del chirurgo ortopedico per valutazioni e follow-up dei bambini affetti da piede torto il progetto continua a fare la differenza concorrendo al generale migliorando della qualità di vita dei pazienti. Il sistema di visite domiciliari, tramite il quale lo staff di CBID offre supporto e consulenza a oltre 160 famiglie con membri affetti da disabilità, rimane il fulcro del progetto, con oltre 600 visite al mese. Recentemente, tramite questa attività, abbiamo anche completato una distribuzione su larga scala di zanzariere alle famiglie targetizzate dal progetto (foto 4), per ridurre il rischio di malattie trasmesse da zanzare, particolarmente problematiche per le persone vulnerabili già affette da altre patologie.
Mentre il progetto si avvia verso la fase finale, ci si concentra ora sulla valutazione dei risultati ottenuti in questi tre anni di implementazione. A tal fine, verranno intervistati diversi informatori chiave, tra cui beneficiari delle varie attività, leader comunitari, rappresentanti di organizzazioni di persone con disabilità (OPD), insegnanti e altri. Inoltre, stiamo implementando un sistema di raccolta dati digitale - tramite l’app Kobo Toolkit, ampiamente utilizzato nel settore della cooperazione – che ci permetterà di valutare il grado di soddisfazione dei beneficiari rispetto al progetto.
In conclusione, sebbene ci sia tristezza per la conclusione del progetto, c'è anche una forte speranza che le fondamenta costruite continueranno a fare la differenza anche dopo la sua conclusione, contribuendo a un futuro più inclusivo per le persone con disabilità in Sud Sudan.
Foto 1: residenti di Juba Town riuniti per una sessione di sensibilizzazione sulla disabilità e l'inclusione, facilitata dallo staff CBID
Foto 2: genitori di bambini con disabilità si riuniscono per un incontro del gruppo di auto-aiuto, condividendo esperienze e discutendo temi importanti legati alla salute per supportare le loro famiglie
Foto 3: una madre del gruppo di auto-aiuto porta a casa della farina dopo aver partecipato a una sessione sulla nutrizione
Foto 4: un beneficiario riceve una zanzariera dallo staff CBID durante una visita domiciliare
Elisa Giacomelli, Capo Progetto SIBC