È sempre bello ed entusiasmante andare a visitare i progetti di OVCI nel mondo.

Dopo più di 10 anni sono tornata in Cina curiosa di vedere i progressi e l’evoluzione delle nostre attività.

Ho fatto il viaggio con Lucia socia e volontaria di OVCI che ha voluto “toccare con mano” la parte finale del tanto lavoro che viene fatto in Italia.
Primo impatto all’arrivo in aeroporto, sono le lunghe code per il timbro di ingresso: tutto il mondo è paese e la burocrazia per i controlli delle tante persone che si muovono nel mondo, non è mai veloce anche in un Paese dove quasi tutto è automatizzato. Fuori ci aspetta la presenza rassicurante di Riccardo, il nostro Rappresentante paese, venuto a prenderci all’aeroporto: per fortuna! Perché Pechino è una grandissima città dove conoscere l’inglese non basta per potersi districare. Con lui c’era anche Gioia dell'associazione cinese.

È mattino presto, ma le strade sono già intasate di auto, bus e motorette: Pechino è una città attiva e laboriosa dove OVCI è presente con il suo ufficio di rappresentanza da più di 20 anni. Riccardo ci presenta i quartieri e le zone di questa grande metropoli che stiamo attraversando e intanto anticipa il programma delle prossime giornate.
Sono emozionata e curiosa di vedere la nostra nuova sede e la sede dell’associazione con cui collaboriamo, Womende Jiayuan (WJY). Entrambe si trovano nel distretto di Xicheng, al terzo piano di un grande palazzo che si chiama Centro Fuli Mogen, dove convivono tante realtà diverse, molte delle quali si dedicano ai bambini. È un mescolarsi di attività dove anche la nostra presenza è importante.   

Incontro subito Celestina, terapista più che senior, instancabile nell’insegnare e trasmettere non solo conoscenze, ma soprattutto passione per un lavoro che dona speranza di vita migliore. Si sta accordando per avviare un nuovo corso di riabilitazione in acqua per terapisti. Trovo poi Ilaria, Greta, Linda e ancora Ilaria che con OVCI stanno facendo l’anno di Servizio Civile Universale; Luca e Daniel, invece, sono studenti della SUPSI, Università di Lugano e sono a Pechino con OVCI per una esperienza internazionale di tre mesi, parte del loro percorso di formazione come terapisti della riabilitazione. Poiché gli uffici di OVCI sono attigui a quelli di WJY, la collaborazione è naturale e spontanea è l’integrazione di nuove persone che arrivano per il servizio, come lo è per i sei giovani presenti in questo momento. Si vive subito un clima di reciproca stima e amicizia che sostiene in tanti momenti critici.

Il lavoro che si fa in OVCI è principalmente di supporto alle attività formative che il personale tecnico e Celestina organizzano non solo per la WJY, ma anche per l’associazione cinese per le persone con disabilità, da sempre nostri partner. Negli anni, l’importante attività formativa ha permesso ai tecnici locali una maggiore comprensione dell’approccio globale riabilitativo, fornendo inoltre un forte supporto alle famiglie rendendole più coinvolte nei percorsi di miglioramento dei loro figli.  Grande tessitore di rapporti e sostegno burocratico è Riccardo, che non perde una battuta di ciò che si dice in italiano, inglese e cinese e che permette a tutti di sentirsi accolti e guidati nella grande Pechino. Abbiamo visitato gli ambienti della WJY: il centro di riabilitazione con le diverse aree riabilitative anche molto all’avanguardia, dove le attività ricreative ed artistiche sono di grande supporto per uno sviluppo che vuole promuovere inclusione e autonomia e la scuola integrata che aiuta i più piccoli con diverse disabilità, all’approccio scolastico. È con orgoglio che Peter, il Direttore di WJY, ci porta a visitare il nuovo Centro di Huiai: da poco il governo locale ha chiesto di ampliare le attività riabilitative e essere parte di una “cittadella” della riabilitazione con altri enti. Una sfida nuova perché l’associazione è chiamata ad una collaborazione nuova e a confrontarsi con altre realtà importanti. 

Interessanti sono stati anche alcuni incontri con persone che, apprezzando l’attività di OVCI, intendono continuare o iniziare delle collaborazioni: Han Jibin - ex vicedirettore dipartimento riabilitazione CDPF, Xu Xiaoming - ex direttrice centro ausili nazionale e dell’associazione terapisti della CDPF; e Liu Zhiyao e Ren Jiayi – cofondratice e proprietario del caffè Naga Tree. Questa persona merita un ricordo particolare: dopo un incidente che gli ha lasciato un problema di deambulazione, ha voluto convertire una struttura in centro a Pechino, nel quartiere di Sanijng Hutong vicino Qianmen, in un locale “libero da barriere” per permettere a tutti la completa accessibilità ad uno spazio di ritrovo e socializzazione che comprende bar, ristorante, pizzeria, ma anche teatro e sale da musica. Riccardo si sta attivando per “combinare” un accordo tra Naga Tree e WJY per dare ai ragazzi e giovani del Centro una opportunità di tirocinio e magari, in futuro, lavoro.

I giorni, passati velocemente, mi hanno però permesso di gustare anche alcune “bellezze artistiche” espressione della cultura cinese: il grande parco Taoraoting, proprio vicino al nostro ufficio, una casa tradizionale cinese in Hutong Si Heyuan nel centro di Pechino vicino a piazza Tian’anmen, il tempio Taoista Baiyun Guan Nuvola Bianca e il tempio di Confucio Guozijian, il grande Tempio del Cielo ed infine anche un pezzo della Grande Muraglia Cinese.  

Naturalmente non potevano mancare anche i tour gastronomici che ci hanno fatto apprezzare la cucina cinese, quella vera, semplice e molto genuina.
Sono partita con grande curiosità e sono tornata ricca di tante esperienze di bene attuale, la nostra attività per i più fragili, e di saggezza antica, quale è la storia di questo grande Paese che è la Cina… e noi di OVCI ne siamo parte.

Rita Giglio

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